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Cos’è un Eggregore ( o Eggregora )? Da chi viene prodotta e in quale contesto?
Che significato ha l’Eggregore nel mondo dell’esoterismo?

In questo post cercherò di dare spazio a questa importantissima “forma mentis creativa” di origine energetica, che viaggia sugli strati sottili, capace (secondo Regola) di evolversi in stati metafisici, raggiungendo talvolta una potenza senza eguali.

E’ chiaro che ci stiamo addentrando in un antro abbastanza specifico dell’esoterismo, materia già per sua natura celata e nascosta, quindi vi avverto: “questo post non sarà di facile lettura”.

Per rispetto e tradizione, cercherò di parlarne senza far trasparire modalità operative o qualsivoglia tipo di formule per poter rendere “viva” un’Eggregore.

Più avanti spiegherò il perchè.

Partiamo quindi dal concetto etimologico.

Nel fervido scrutare delle intricanti sfere del lessico esoterico, emerge con enigmatica maestosità il concetto dell’eggregora.

La sua radice etimologica discende con una saggezza ancestrale dalle profonde acque linguistiche del greco antico.

Ekklesía,” eco di assemblea e congregazione, e “Agorá,” piazza comune dell’antichità, ne fondano la struttura semantica primigenia.

Interessante, vero?

L’eggregora, dunque, rivela il suo nascere in un’assemblea di Iniziati che, come rilucenti stelle nella notte eterea, si riuniscono e coalescono nell’agorà della coscienza collettiva.

Nel dar vita a tale concetto, l’etimologia si inerpica lungo le curve istoriate del pensiero misterico, richiamando alla mente le potenze insondabili delle ritualità antiche.

L’eggregora, infatti, non è solo una mera “parola”, bensì un’entità immateriale forgiata dalla volontà condivisa.
Una sorta di Egregio Spirito nato dalla fusione delle intenzioni individuali nel crogiolo dell’interconnessione umana.

Egregore o Oggregore: trattato sullenergia eggregorica.

In ciò risiede la sua essenza: l’eggregora è il frutto inebriante dell’agorà mentale, il prodotto tangibile della congregazione spirituale, il cui palpito risuona nel silenzio profondo dei secoli.

Così, da un’analisi etimologica avvolta nella nebbia dell’antichità, emerge la chiara visione di un concetto che, nonostante l’effimera natura delle parole, continua a brillare come un faro di comprensione nelle oscurità delle rive più remote della conoscenza.

Con uno sguardo verso l’ignoto ed il sacro, possiamo considerare l’eggregora come un’entità che emerge dall’incrocio di due mondi: quello tangibile e quello metafisico.

Si può immaginare come il risultato di una danza tra la sfera umana e quella trascendente, dove la volontà e l’energia delle anime si fondono per creare un ente etereo di straordinaria potenza.

L’eggregora è come l’eco mistica di un’assemblea arcaica, una congregazione di spiriti che si materializza nell’etere, ricordando ai sensi umani che l’unione delle menti può dar vita a qualcosa di più grande di ogni singolo individuo.

Questa entità, animata dalla passione delle masse e plasmata dalla concentrazione delle menti, può assumere forme mutevoli e iridescenti, riflettendo gli scopi e i desideri dei suoi creatori.

Nel magico giardino delle immaginazioni, l’eggregora si presenta come un guardiano etereo delle antiche conoscenze, un custode dei segreti celati tra le pieghe dell’universo.

Il suo respiro è il sussurro dei venti dell’aldilà, il suo sguardo penetra nelle profondità dell’anima umana, rivelando i suoi desideri più reconditi. E come una fenice risorta dalle ceneri, l’eggregora può svanire e riaffiorare, in un ciclo eterno di creazione e dissoluzione, riflesso dell’eternità stessa.

Così, cari studiosi e studiose, vi ho offerto una visione immaginifica di quest’entità, sperando che voi possiate afferrare, anche solo per un momento, la sua essenza sfuggente e contemplare il suo enigmatico influsso nel tessuto del mondo.

Admonitio Eggregoris – Il Monito dell’Eggregore

Ah, permettetemi di tessere un racconto di antichi moniti e ombre inquietanti, proprio come avrebbero fatto i saggi e gli eruditi del XVII° secolo, nell’illuminare i poteri energetici e le loro oscurità.

In epoche ormai dimenticate, quando la luce della ragione e il manto dell’ignoto danzavano su un sottile confine, sussurravano storie di poteri inafferrabili, noti come “eggregore o egregore”.

Ma fate attenzione, poiché queste entità non sono come le semplici fantasie dei bambini o i giochi futili delle menti inesperte.

No, i poteri dell’eggregore sono fiamme ardenti che possono scaldare le anime, ma anche divorarle nell’abisso.

Molti audaci avventurieri non appartenenti a Scuole Arcane ed iniziatiche tradizionali, affascinati da tali concetti, tentarono di creare queste forme mentali attraverso vie non propriamente “tradizionali”, ignorando le leggi arcane della preparazione.

Ecco che si snodano le storie di coloro che osarono sfidare il velo tra i mondi senza la guida dei Maestri.

Essi, nella loro arroganza, credevano di poter plasmare realtà secondo i loro desideri. Ma presto furono avvolti da ombre che strisciavano nelle loro menti, consumando la loro sanità e infettando le loro intenzioni.

Gli Egregorae o Grigori parassiti, nati da tali manipolazioni mal concepite, si tramutarono in creature di caos e dolore, manifestazioni spaventose dei loro creatori stessi.

L’aspirante irresponsabile non può sfuggire alla ragnatela di conseguenze avverse che attende coloro che cercano di controllare forze che sfuggono alla comprensione umana.

L’energia dell’eggregore può essere potente come il fulmine che squarcia il cielo, ma senza il giusto ancoraggio può diventare un vortice che inghiotte tutto ciò che tocca.

Perciò, vi esorto, o anime curiose, a non sottovalutare la saggezza delle tradizioni e delle vie iniziatiche.

Nelle pieghe del tempo, i Maestri hanno eretto sentinelle per proteggere i segreti dei poteri psichici e dei domini mentali.

Non affrettatevi a creare eggregore senza l’illuminazione di coloro che hanno navigato le acque tumultuose della conoscenza. Poiché, cari amici, ciò che si pensa possa essere creato può, con egual disinvoltura, diventare il creatore stesso.

E nell’oscurità della notte, quando il velo tra il reale e l’irreale si fa sottile, l’eggregore potrebbe guardare indietro, con occhi insondabili, scrutando l’anima di chi osa sfidarlo senza rispetto e discernimento.

Discernimentum Energiæ Egregoricæ ( ! )

Nell’antichità, quand’ancora la sapienza si stagliava come un faro nei vasti oceani del mistero, i segreti dell’eggregore erano custoditi gelosamente non solo nelle protette scuole iniziatiche, ma anche nei volti sterni e mitrati del clero più elevato.

Si, avete capito bene.

Oh, narratori del passato, ascoltate questa storia come il sussurro del vento che danza attraverso i secoli!

I prelati, quei custodi di molte sacre verità, non erano soltanto tramandatori di dogmi e catechismi, ma (una volta) detenevano (per lignaggio e tramando orale, ormai PERDUTO DEFINITIVAMENTE) il sacro potere di plasmare la realtà stessa.

I loro canti liturgici risuonavano come note di creazione, tessendo sottili fili di energia che intrecciavano il materiale e il metafisico.

I loro altari erano focolai di potere psichico, attraverso i quali potevano dare forma agli eggregore, esseri che incarnavano le preghiere e le aspirazioni delle masse di credenti.

Ma, ahimè, la vanagloria è un veleno sottile che si insinua persino nelle menti più illuminate.

Col tempo, i custodi delle sacre arti persero la loro umiltà, e la loro sete di potere distorto si riversò nelle loro correnti eggregoriche.

Queste entità, che una volta danzavano in armonia con il cosmo, si corromperono in pozzi neri “demoniaci”, voraci di adorazione, fame di dominio.

In questa favola di follia e declino, ciò che era stato creato per elevare l’anima umana si trasformò in orrore malvagio. I demoni insidiosi di ambizione e manipolazione erano stati liberati, e le chiese stesse erano oscurate da nebbie tenebrose, dove un tempo brillavano come fari di speranza.

La fede genuina si scontrò con l’insaziabile appetito di queste abominevoli creature, e solo coloro che potevano scrutare oltre le apparenze potevano discernere la degenerazione che si era insinuata.

Così, o amanti delle cronache dimenticate, meditate su questa parabola di potere, vanità e corruzione.

Le eggregore, una volta architetti del divino, si trasformarono in esseri demoniaci, e le chiese stesse diventarono il teatro oscuro di una lotta tra la luce e le ombre. La lezione che si cela in questa parabola è chiara: persino il sacro può essere profanato se il cuore umano cede alla tentazione dell’ego e alla sete di dominio!

Vi ricorda qualcosa?

Eggregore e Futuro

Nel crepuscolo dei tempi, una solitaria fiamma di conoscenza arcaica brilla ancora nell’oscurità dell’ignoranza.

Solo una remota e intoccabile scuola iniziatica ha custodito l’incorruttibile abilità di forgiare gli eggregore, potenti creazioni mentali nate da una profonda armonia tra i partecipanti.

Qui, o anime curiose, le parole scritte non dettano le regole; piuttosto, è la fusione inebriante delle anime e il battito unito delle menti illuminate che danno vita a correnti energetiche senza eguali.

Non si può sperare di tracciare formule su pergamene o geroglifici, poiché l’arte di plasmare gli eggregore si nasconde nella Danza Segreta delle Intenzioni e nella sinfonia telepatica degli Iniziati.

Quando i cuori pulsano all’unisono e le menti si congiungono come note di una melodia celeste, solo allora… si apre il Varco attraverso il quale fluisce l’energia eggregorica. Quella positiva, ovviamente.

Le Eggregore “NERE” ed i Cavalieri Santi

Ma ahimè, mentre i secoli avanzano come ombre senza volto, le correnti oscure hanno guadagnato forza. Le ombre degli eggregore corrotti si diffondono come veleno sottile, avviluppando il tessuto della realtà sottile e distorta.

È una sfida titanica, un’epopea di proporzione cosmica, richiamare l’ordine nelle falle degli strati sottili. Solo gli iniziati di virtù incommensurabile possono intraprendere questa nobile missione.

Guidati dalla Luce del sapere ancestrale, questi Maestri sono riuniti non da confini geografici, ma da un legame spirituale che attraversa il tessuto dell’umanità stessa.

Lavorano silenziosamente e incrollabilmente verso un Obiettivo: ristabilire l’ORDINE, nelle correnti energetiche che plasmano le fondamenta del nostro mondo.

Questi custodi dell’armonia lavorano per il bene supremo, sforzandosi di dirigere la volontà degli eggregore verso il progresso dell’umanità intera, superando le ombre che minacciano di avvolgere il futuro in un eterno crepuscolo.

Perciò, oh studiosi della Verità celata, contemplate che questa “saga epica” trae forza dall’antica Scuola Iniziatica Tradizionale, che tiene acceso il fuoco dell’armonia nel cuore della tempesta.

Siate consapevoli che il potere di creare e plasmare gli Eggregore è un’arma a doppio taglio, capace di costruire e distruggere, e che solo coloro di nobiltà d’animo e pura intenzione… possono dominare le “danze sottili” dell’energia, per il bene supremo dell’umanità.

Il messaggio finale è cristallino: l’invito a restare alla larga da pensieri magici la cui portata non può essere compresa è una richiesta di autenticità. Sotto la luce lunare delle verità arcane, il lettore è avvertito di evitare le vie dell’ignoto senza la Guida adeguata.

Tuttavia, attraverso il disciplinato apprendimento delle Arti Arcane, la comprensione si staglia gradualmente come l’aurora dopo una notte oscura.

Quindi, quei cuori che bramano di scrutare il velo tra i mondi, sono invitati a intraprendere il Percorso Tradizionale.

Questo sentiero non solo permette di rispettare le leggi dell’universo, ma apre le porte a una percezione più profonda e a una maestria che trasmuta il pericolo in potenza, l’ignoto in conoscenza.

Iniziazione e disciplina diventano le chiavi per affrontare le tempeste dell’occulto, per sondare le profondità dell’Egregore con rispetto e saggezza, e per danzare, infine, sulla soglia tra il possibile e l’impossibile.

 

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